La legge 40
prevede che un embrione
goda degli stessi diritti della madre e di ogni altra persona. Più
precisamente è il concepito a godere di tali diritti, laddove
per "concepito" si intende perfino l'ovulo fecondato ancor prima che si
formi l'embrione. Tale impostazione, oltre ad essere estranea a
qualsiasi altro ordinamento nel mondo, potrebbe consentire un barbaro
intervento sulla legge sull'aborto (L.194/78).
Se vince il
NO (o l'astensione)
Se
vince il
SÌ
L’embrione,
già all’inizio del suo sviluppo, gode degli stessi diritti di
una persona.
L’embrione non potrà essere
parificato a una persona, portatrice di diritti giuridici
Il diritto alla
salute della madre deve essere sacrificato al diritto
all’integrità fisica dell’embrione.
I diritti della madre
prevarranno in caso di conflitto.