Quando si vota
In Italia si può votare domenica 13 aprile 2008, dalle ore 8:00 alle ore 22:00,
e lunedì 14 aprile 2008, dalle 7:00 alle 15:00.
Chi può votare
Per la Camera dei Deputati potranno votare i cittadini italiani
che abbiamo compiuto 18 anni di età. Diversamente, per il Senato della
Repubblica possono votare solo i cittadini che abbiano maturato 25 anni
al primo giorno di votazione (13 aprile).
Sono esclusi dal voto i cittadini stranieri nel territorio italiano; potranno
invece votare i quasi tre (3) milioni di cittadini italiani residenti all'estero.
Secondo dati provvisori del Ministero dell'Interno, per le circoscrizioni della
Camera dei Deputati hanno diritto di voto 50.257.534 italiani; per il Senato, tenuto
conto del limite d'età, non saranno più di 45.929.308.
Come si vota
All'elettore munito di tessera elettorale e documento di
riconoscimento (carta d'identità, passaporto, patente, etc.), verranno
consegnate due schede: una valida per il voto alla Camera dei Deputati, di
colore rosa, e l'altra, di colore giallo, valida per il Senato
della Repubblica. Al cittadino che non avesse compiuto 25 anni
verrà consegnata una sola scheda, di colore rosa.
In orizzontale saranno posti i simboli delle liste; qualora apparentate (ad esempio: Partito Democratico e Italia dei Valori)
la distanza tra i due simboli sarà minore. All'elettore è
chiesto di tracciare una croce su uno, ed uno solo, dei simboli. In virtù
della legge approvata dall'ultimo governo Berlusconi (L
270/2005), non potranno essere espresse preferenze sui candidati da
eleggere.
Si voterà in modo diverso solo in Valle d'Aosta (Camera e Senato) e Trentino
Alto Adige (Senato): nei collegi uninominali delle due Regioni, a statuto
speciale, si voterà il candidato e non il partito.
La formazione del Parlamento
Dal 31 dicembre 2005 è in vigore la legge voluta dal governo Berlusconi,
che ha fatto del sistema elettorale italiano un proporzionale "atipico"
caratterizzato da: premio di maggioranza, sbarramento (secondo
criteri differenziati tra Camera e Senato) e liste bloccate utili alla definizione dei
parlamentari eletti (preventivamente stilate dalle segreterie di partito).
Per la Camera
dei Deputati non accedono alla spartizione dei 617
seggi:
a) le coalizioni al di sotto dello sbarramento
del 10%;
b) le liste, interne a coalizioni, al di sotto del 2%;
c) le liste non formanti coalizioni al di sotto del
4%.
A ciò sono previste deroghe: anche se al di sotto del 2%, è ammessa alla
ripartizione dei seggi quella lista (facente parte di una coalizione)
immediatamente sotto allo sbarramento del 2%; se una lista è rappresentativa di
minoranze linguistiche, questa accederà alla ripartizione dei seggi
indipendentemente dalla percentuale di voti presi su base nazionale, oltre che
dall'appartenenza o meno ad una coalizione, purché nell'unica circoscrizione in
cui si è presentata abbia preso almeno il 20% dei voti.
Il calcolo percentuale dei voti validi al superamento dello sbarramento è su base nazionale,
posta la deroga di cui sopra; su base
nazionale è anche il calcolo (secondo procedimenti matematici) dei seggi che
spettano a ciascuna coalizione, lista interna e lista "solitaria"
ammesse alla ripartizione. La forza politica che abbia ottenuto più seggi, nel
caso non ne raggiunga 340, godrà del premio di maggioranza e gli
saranno in ogni caso assegnati il 55% degli scranni alla Camera. Ottenuto il valore
dei seggi spettanti a livello
nazionale, si procede
all'effettiva ripartizione su base circoscrizionale: ogni Regione è
infatti identificata da una o più circoscrizioni, cui competono quote di
seggi proporzionali alla popolazione residente.
Regole a parte valgono per la circoscrizione Valle d'Aosta (maggioritario
uninominale: si vota quindi il candidato, ed ottiene l'unico seggio disponibile
il candidato che ha ottenuto più voti) e per le quattro circoscrizioni estere
(proporzionale puro con possibilità di esprimere preferenze).
Per il
Senato della
Repubblica la formazione dell'aula segue regole diverse. L'accesso
alla ripartizione dei seggi è infatti indipendente dai voti ottenuti su base
nazionale: ciò che discrimina sono le basi circoscrizionali. In
ciascuna ripartizione non accedono alla spartizione
dei seggi:
a) le coalizioni al di sotto dello sbarramento
del 20%;
b) le liste, interne a coalizioni che hanno superato lo
sbarramento, al di sotto del 3%;
c) le liste, interne a coalizioni che non hanno
superato lo sbarramento del 20%, al di sotto dell'8%;
d) le liste non formanti coalizioni al di sotto dell'8%.
Lo sbarramento è evidentemente più alto di quello previsto al Senato. Alla prima
forza politica viene attribuito un premio di maggioranza pari al
55% dei seggi attribuibili, sempre su base circoscrizionale. Alle altre coalizioni e/o
liste che abbiano superato lo sbarramento è invece attribuito il restante 45%
dei seggi, torta partizionata per mezzo di procedimenti matematici ("formula dei
quozienti interi e dei più alti resti").
Anche al Senato, come per la Camera, i sub-sistemi elettorali della Valle
d'Aosta e di quello valevole per il voto degli italiani all'estero divergono dal
sistema nazionale. Oltre a questi, anche in Molise e Trentino Alto-Adige si
seguono regole difformi (in Molise, ad esempio, non è previsto il premio di
maggioranza per la prima forza politica).
Speciale "Porcellum"
Il 17 marzo 2008 Gennaro
Carotenuto scrive sul suo
blog: "Il Porcellum è così brutto e antidemocratico che ci sono casi nei
quali un elettore del PD favorisce il proprio partito votando la Sinistra
Arcobaleno e viceversa". Segue Carotenuto, suggerendo la
possibilità di un voto utile "alternativo", al Senato, per "far prendere
meno parlamentari possibile al PDL, a Berlusconi, Bossi e Mussolini":
1) Nelle regioni dove il PD prenderà sicuramente più voti del PDL al
Senato (le tipiche regioni rosse ma non solo), votare Sinistra Arcobaleno a
Palazzo Madama vuol dire sottrarre seggi a Berlusconi;
2) Ma attenzione: in tutte le regioni dove si prevede che la SA non
arrivi all’8%, votarla vuol dire numericamente favorire SEMPRE Berlusconi;
3) Nelle regioni dove sicuramente vincerà la PDL, tutto dipende dalle
possibilità della SA di superare il quorum regionale. Se voti in una regione
dove la SA farà sicuramente il quorum, non ci sono calcoli: potrai votare
secondo le tue inclinazioni e i seggi saranno distribuiti proporzionalmente tra
PD e SA, entrambi all’opposizione. Se sono regioni dove la SA non arriva all’8%
si ricade al punto 2.
Il ragionamento è certo più stimolante, con poco sforzo, rispetto a quello che vuole "utile" solo
il voto ai due monopolisti, PD e PDL. È pure ovvio che si tratterebbe
d'esprimere un voto sulla base di friabili previsioni statistiche, alle quali verrebbe
attribuita la forza di retroagire sull'effettivo peso elettorale di un partito:
uno scenario che ha davvero poco a che fare con la Democrazia, del resto al pari
degli ultimi quindici anni di storia repubblicana.
Continua Carotenuto, portando l'esempio pratico di una circoscrizione
"fantasma" ma utile a fine accademici: si chiama Porcella e vale 100 scranni al
Senato. Può essere, come qualsiasi Regione italiana, moderatamente di centro con
uno sguardo veloce a sinistra (rosa), semplicemente di sinistra (rossa),
di centrodestra (azzurra), di destra (nera).
a) Porcella è una regione rosa. Vince il PD ma la SA non fa
il quorum. In questo caso il PD avrà 55 seggi, il PDL 45 e la SA 0.
b) Porcella è una regione rossa. Vince il PD e la SA fa il
quorum. In questo caso il PD avrà sempre 55 seggi, la PDL (più o meno) 37 e la
SA 8. Nota come a parità di rapporti di forza tra i due maggiori il rapporto tra
i seggi si stravolga.
c) Porcella è una regione azzurra. Vince il PDL e la SA fa
il quorum. In questo caso il PD avrà circa 37 seggi, il PDL 55 e la SA 8.
d) Porcella è una regione nera. Vince il PDL ma la SA non
fa il quorum. In questo caso il PD avrà 45 seggi, il PDL 55 e la SA nessuno.
Per fortuna il biglietto è gratuito.
Le schede elettorali
Quelle che seguono sono le schede per la Camera (colore rosa) e per il
Senato (colore giallo) che saranno consegnate nella città di Roma
(circoscrizioni Lazio I e Lazio). Se voti in una circoscrizione
diversa, alcune liste potrebbero non figurare nella scheda e potrebbero esserne
presenti altre.